

Avellino, 10 marzo 2025 – Blitz all’alba nel carcere di Avellino. La Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 11 detenuti, accusati di tentato omicidio aggravato ai danni di un altro recluso.
Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Avellino, arriva dopo mesi di indagini su una violenta aggressione avvenuta all’interno dell’istituto penitenziario.
Una guerra tra gruppi criminali dietro l’aggressione
L’indagine ha ricostruito i dettagli dell’episodio, che sarebbe nato da una feroce contrapposizione tra due gruppi criminali attivi all’interno della struttura. Il carcere di Avellino si è trasformato in un vero e proprio teatro di scontri, culminati in una rivolta durante la quale il detenuto vittima del tentato omicidio è stato brutalmente aggredito. Secondo le ricostruzioni investigative, l’attacco aveva modalità tipiche di un’esecuzione interna, con l’intento di eliminare un membro della fazione rivale.
Le indagini e l’intervento delle forze dell’ordine
Le tensioni tra i due gruppi erano da tempo monitorate dalle autorità penitenziarie e investigative. Gli agenti della Polizia Penitenziaria avevano segnalato un’escalation di episodi di violenza all’interno del carcere, con minacce, aggressioni e atti intimidatori che hanno portato all’intervento della Procura. Dopo l’aggressione, la vittima è stata soccorsa in extremis e trasferita in ospedale in gravi condizioni, riuscendo però a sopravvivere.
Le misure cautelari eseguite oggi rappresentano un duro colpo alle dinamiche criminali interne al penitenziario, ma anche un segnale dell’allarme crescente sulla sicurezza nelle carceri italiane, sempre più teatro di regolamenti di conti tra bande.
Sicurezza in carcere: un problema sempre più grave.
L’episodio di Avellino si inserisce in un contesto più ampio di criticità nel sistema penitenziario italiano. Sovraffollamento, carenza di personale e la crescente presenza di detenuti legati alla criminalità organizzata rendono sempre più difficile la gestione della sicurezza all’interno delle strutture. La Polizia Penitenziaria continua a denunciare la necessità di maggiore organico e strumenti adeguati per fronteggiare situazioni di emergenza come quella verificatasi ad Avellino.
L’operazione di oggi rappresenta un passo avanti nel contrasto alla violenza dietro le sbarre, ma resta alta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nelle carceri italiane.
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