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L’anfiteatro romano di Sinuessa

 

 

 

(di Marco Gallo) Alcuni decenni fa rinomati archeologi hanno scoperto i ruderi di un edificio di grandi dimensioni a forma semicircolare nei territori di competenza delle città casertane di Cellole e Sessa Aurunca. La struttura, rivelatasi essere l’antico e dimenticato anfiteatro di Sinuessa, disponeva di gradinate che, per il posizionamento su un terreno pianeggiante, erano state erette da volte ad archi – così come dimostrato dal rinvenimento di resti di “moeniana” (ambulacri voltati, cioè all’interno di mura colonnate e solai).

 

Gli studiosi hanno fatto risalire l’arena romana al periodo augusteo (tra il 31 a.C. e il 14 d.C.), dato l’uso di materiali in tufo locale mediante tecniche edilizie romane in “Opus reticulatum”, con marcapiani in mattoni, volte centinate e archi di scarico di bipedali. Inoltre, da un’iscrizione ritrovata in loco (CIL.X, 4737) si è appurato che l’anfiteatro venne quasi certamente ristrutturato nel II° secolo d.C. Dalla scritta, infatti, si evince che “Sesto Cecilio Birroniano” rifece a sue spese il podio dell’arena.

 

Attualmente l’anfiteatro sinuessano giace ancora ricoperto sotto una spessa coltre di detriti e materiale crollato, ed è per queste ragioni che risulta impossibile confermare ulteriori caratteristiche del sito. Poco o nulla si conosce invece del Teatro, delle Terme e del Foro. Quest’ultimo, come confermato da alcune iscrizioni risalenti al 174 a.C., venne ristrutturato e ampliato dai censori Aulo Postumio Albino e Quinto Fulvio Flacco, prima di essere nuovamente impreziosito da Caio Clodio Auditore. Fu proprio Auditore che in epoca imperiale sovvenzionò a sue spese il rifacimento del tempio e la pavimentazione della piazza adiacente.

 

Da questi territori, sparse un po’ ovunque, emergono impetuose le vestigia di Sinuessa: l’antica città romana che attende da millenni di essere riportata alla luce.

 

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