
(di Marco Gallo) Nel cuore della regione che si estende tra l’antica Sinuessa el’attuale Minturno, si celano tracce di un passato ricco di spiritualità e cultura, testimoniato da antiche ville e santuari dei filosofi neoplatonici. Questi luoghi, oggi in gran parte scomparsi o sepolti dal tempo, raccontano di un’epoca in cui il territorio era un crocevia di culto, filosofia e potere.
A nord di Sinuessa, in località Trifano, si trovavano mausolei e santuari dedicati a divinità pagane, disposti lungo la via litoranea che in seguito sarebbe diventata la celebre via Appia. Tra questi, il santuario della dea Marica, vicino a Minturno (LT), e quello di Panetelle, lungo il fiume Savone, nella zona di Mondragone(CE). Questi luoghi di culto non erano solo punti di devozione, ma anche presidi strategici per il controllo del territorio, con un ruolo decisivo sia dal punto di vista militare che commerciale. La vicinanza ai fiumi Garigliano e Savone suggerisce l’esistenza di numerosi centri cultuali minori lungo le principali vie di collegamento tra costa e interno.
Scendendo verso sud, si raggiunge la zona di “Le Perle” (territorio di Cellole – CE), dove si trovava una delle torri di avvistamento spagnole smantellata durante la seconda guerra mondiale. In questa area sono stati rinvenuti resti di pavimenti romani finemente lavorati e un’iscrizione dedicata a M. Cacio CERRA, un personaggio noto per i banchetti offerti al popolo sinuessano in occasione del suo compleanno. Questi ritrovamenti potrebbero appartenere alla villa di Zeto, maestro di filosofia, oppure a quella di Firmo Castricio, suo collega e collaboratore.
Secondo alcune fonti storiche, tra cui Porfirio di Tiro, queste ville si trovavano vicino al mare, a poca distanza dal centro di Sinuessa, e ospitavano filosofi come Plotino, discepolo di Ammonio Sacca, fondatore della filosofia neoplatonica. Alcuni studiosi ipotizzano che Plotino stesso abbia vissuto in questa zona contribuendo alla nascita della “Scuola di Filosofia e la Repubblica ideale Platonica”, proprio tra Sinuessa e Minturnae. La scelta di questi luoghi tranquilli e naturali, lontani dal caos romano, rifletteva l’amore dei filosofi per la pace e la contemplazione, immersi nelle spiagge dorate di Sinuessa.
Seppur molte di queste testimonianze siano avvolte nel mistero e nella leggenda, esse rappresentano un affascinante capitolo della storia antica, dove filosofia, religione e potere si intrecciavano in un paesaggio che ancora oggi suscita meraviglia e curiosità.
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