29 Aprile 2016 – CANCELLO ED ARNONE. La bara chiara rigorosamente portata a spalla dagli amici, il lutto cittadino proclamato dall’amministrazione, striscioni, manifesti di cordoglio di ogni tipo, volantini sparsi da un ultraleggero e soprattutto la sua musica a fargli da sottofondo per l’ultimo viaggio. Così se n’è andato Pasquale Petrella, il dottor Pasquale Petrella a scapito della giovane età. Per gli amici era semplicemente Pascalin, per i compagni di scorribande musicali Pascalin MC. Non se n’è andato centro in silenzio Pascalin MC anche se il silenzio al di fuori dalla chiesa Regina di Tutti i Santi era irreale in attesa della funzione funebre.
In un paese dove i funerali di giovani non sono ormai cosa rara, si è abituati ai capannelli che si formano nella piazzetta San Francesco, antistante la chiesa. Generalmente si parla del defunto o del più o del meno, ma non questa volta. Quest’oggi fuori dalla chiesa regnava il silenzio assoluto e non era raro scorgere qua e la qualche lacrima di amici, parenti o semplici conoscenti. Pasqualino era da tutti considerato un bravo ragazzo, studioso, educato, quello che normalmente definiremmo un “ragazzo per bene”. Dopo la tragica notizia è cominciato il tam tam sui social, la riproposizione di vecchi post, i video, la sua musica, tutto un mondo nuovo.
Un mondo fatto di note, di parole, di talento, un mondo celato ai più. Un mondo fatto dei suoi tatuaggi, della sua fede calcistica. Un mondo tutto suo, ripartito fra serate al microfono, collaborazioni, centro sociale ed una tendenza ad analizzare il mondo che lo circondava. Idee espresse attraverso parole sparate a mitraglietta su un ritmo sincopato; parole prive del nichilismo che spesso si attribuisce alle nuove generazioni. Il silenzio composto, dicevamo, che all’uscita della bara si trasforma in uno scrosciante applauso salutato dal lancio di una moltitudine di palloncini bianchi verso quel terso cielo di un caldo pomeriggio di fine aprile, quasi a ricordare le parole del poeta (musicate) che ci rammentava “che ci vuole tanto, troppo coraggio ad andarsene in un giorno di primavera”. Così se n’è andato Pasqualino, non prima di aver compiuto, attraverso l’altruismo dei suoi congiunti, l’ultimo memorabile gesto: donare i propri organi affinché altri possano continuare a vivere.
Così ti ricorderanno i tuoi cari, nella speranza di rivederti negli occhi di uno sconosciuto, di sapere che il tuo cuore batte ancora e batte forte da qualche parte e chissà, come a volte avviene nei film o nei bei sogni, il tuo core, il tuo dna porterà un po’ di musica o un po’ di sano altruismo e amore nella vita di qualcun altro. Con una certezza, però, ti sei avviato: rimarrai sempre nel cuore dei tanti amici che oggi ti hanno omaggiato e forse nel cuore e nei ricordi di chi, probabilmente, avrebbe voluto conoscerti meglio. Arrivederci Pascalin MC, orgoglioso di esserti conterraneo.
Giuseppe Chierchia
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