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SHOCK – Sottovalutano la presenza di un tumore in una bimba: medici coniugi nei guai

 
17 Giugno 2016 – CRONACA. Questa mattina, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di due persone indagate per omicidio colposo, abusivo esercizio di una professione, violazione dei sigilli, falsità ideologica in certificati e sostituzione di persona.
L’indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di una coppia di coniugi che esercitavano la professione medica, con specializzazione in pediatria, in un Centro sani ario di Casal di Principe (CE).
Dal maggio 2011, il medico pediatra, proprietario del centro, unitamente alla moglie kmedica in modo abusivo – ebbe in cura una bambina di tre mesi: in presenza di una particolare sintomatologia, a seguito di varie visite, anche tramite ecografie, venivano prescritte varie cure, ma non si riteneva opportuno prescrivere una visita specialistica.
Nel settembre 2013, la bambina venne, in mattinata, portata al Centro sanitario a causa di una forte crisi di pianto e di difficoltà urinarie. Il pianto veniva ricondotto alle troppe attenzioni dei genitori e, quindi, le veniva prescritto unicamente un antinfiammatorio.
A causa del pianto persistente, nel pomeriggio i genitori decidevano di portare la bambina all’ospedale Santobono di Napoli, dove tramite un’ecografia, veniva rilevata la presenza di un’estesa massa tumorale, risultata essere, a seguito di approfondimenti eseguiti presso il Policlinico di Napoli, un Neuroblastoma al IV stadio, ossia un tumore maligno già metastatizzato.
Dalla consulenza tecnica esperita su mandato della Procura della Repubblica, è emersa una colposa sottovalutazione della sintomatologia anche attraverso un’omissione dei doverosi approfondimenti diagnostici che determinò un ritardo nella diagnosi.
Contestualmente all’arresto degli indagati i Carabinieri hanno anche eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, del Centro sanitario in questione.