30 Agosto 2015 – Falciano del Massico. Si è svolta stamattina la raccolta firme per l’adesione da parte dei cittadini alla mozione che la maggioranza presenterà alla Prefettura invitandola a rivedere alcuni parametri del bando che prevede l’arrivo di 30 migranti a Falciano del Massico. Le firme raccolte sono circa mille. Una cifra che ricopre circa un terzo della popolazione falcianese e, pertanto, delinea una notevole partecipazione. Il documento, dunque, sarà “allegato” alla mozione che sarà, a sua volta, presentata in Prefettura nei giorni a venire. E’ chiara la volontà dei cittadini di voler partecipare ed interagire con le istituzioni in un momento critico per il settore sociale dell’Italia e dell’intera Europa. Sono all’ordine del giorno dibattiti riguardanti la capacità, non solo in termini numerici, di riuscire ad ospitare migranti e, probabilmente, l’Italia si trova in una posizione geografica che la spinge ad attivarsi con maggiore rapidità rispetto agli altri paesi dell’Europa. Un segnale di civiltà, dunque, quello manifestato dai cittadini questa mattina. L’intera comunità, informata dei fatti, ha intuito che l’unica soluzione la si può riscontrare nell’interazione con le istituzioni, a prescindere dal colore politico. Spingerle ad attivarsi per creare strutture e mezzi utili per l’accoglienza di queste persone.
-L’ANALISI-
Stanno a zero, o quasi, le chiacchiere che, nella comunità falcianese, da ormai una settimana, circolano sui social network. Un esercito di “filosofi” si è avventato sulla “questione”, rifiutando, in alcuni casi, di ammettere “l’emergenza” che, lo si ribadisce per i meno attenti, risiede nell’incapacità di alcuni comuni (spogliati, in quest’asse Prefettura – Cooperative, delle determinanti capacità esecutive) di potersi organizzare per avere i mezzi di mediazione fondamentali per accogliere i migranti. In molti “salotti social”, purtroppo, la figura del migrante viene usata come mera strumentalizzazione politica, arrecando danno ad un’ intera comunità, quella falcianese, che, da sempre, è stata aperta ai cambiamenti e che, pertanto, rifiuta di essere definita, anche se indirettamente, razzista. Questo è il dato fondamentale che non si può -soprattutto per rispetto civile nei confronti di queste persone che scappano dalle loro terre per cercare una vita migliore- bypassare.
Giuseppe Nicodemo
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