15 Ottobre 2015 – Mondragone. La scoperta della Villa Romana in località Colombrelli, a Mondragone, sta attirando l’attenzione di molti media. L’entusiasmo è alto e, questo, è dimostrato non soltanto dalle decine di articoli comparsi sulle maggiori testate giornalistiche, ma, evidentemente, anche dai cittadini mondragonesi e da tutti coloro i quali credono in un progetto di crescita e sviluppo. Che Mondragone sia ricca di risorse storico archeologiche non c’è dubbio, ma quanto è capace questa amministrazione a valorizzare queste virtù? Su questo argomento è intervenuto il leader del movimento cittadino Mondragone Città Possibile, Antonio Taglialatela, già Assessore alla Cultura del Comune di Mondragone, ha inteso intervenire in merito alla riscoperta della Villa Romana, in Località Colombrelli. “Città eterna e meravigliosa, siamo dinanzi ad una riscoperta sensazionale, un plauso a coloro che da anni sono impegnati a promuovere indagini archeologiche sul nostro territorio, alle amministrazioni che oltre ogni colore politico hanno fatto dei Beni Culturali, un’azione unanime e condivisa, ma purtroppo sorgono spontanei molti dubbi all’indomani delle solite chiacchiere dell’attuale Sindaco – afferma Antonio Taglialatela – Basti pensare allo stato in cui versa il Parco Archeologico che con quest’Amministrazione è diventato un sito di deposito e stoccaggio temporaneo di rifiuti, allorquando il sottoscritto, con Teatri di Pietra tentò, in maniera molto coraggiosa, di fare quel sito qualcosa che andasse oltre alle solite retoriche archeologiche. Sui Beni Culturali quest’Amministrazione ha prodotto solo danni, dalla mancata manutenzione qualificata al totale abbandono. Dove sono andate a finire le guide turistiche ? Dove è il coinvolgimento delle Associazioni del territorio e dei tanti giovani laureati in queste discipline ? Che fine ha fatto la Short List finalizzata a nuovi modelli di partecipazione, promozione e fruizione dei Beni Culturali ? Noi chiediamo trasparenza e sincerità d’azione, nessuna demagogia, ricordando, tra l’altro, che l’attività di indagine e di ricerca è solo un piccolo tassello per poter creare le condizioni di tutela e promozione di un sito archeologico, auspicando che non vi siano mani speculatrici e di personaggi in cerca di mera visibilità. E’ il caso che si faccia una manifestazione pubblica per spiegare e illustrare alla città quanto si dovrà fare, senza approfittarne per fare la solita propaganda I Beni Culturali sono della Città, appartengono alla Nostra Memoria, nel passato, tra presente e un futuro migliore”.
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