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SESSA – Sabato 29 aprile Touring Club Italiano fra beni archeologici e cultura umanistica nel territorio aurunco

Iniziativa volta alla valorizzazione e alla cultura del territorio aurunco quella che andrà in scena domani, a cura del Touring Club Italiano, con l’avv. Achille Maria VELLUCCI – Console Touring Club Italiano e Coordinatore Club di Territorio Terra di Lavoro, dr. Lorenzo DI IORIO – Sindaco di Sessa Aurunca, avv. Rosario AGO – Presidente Pro Loco Sessa Aurunca APS, mons. Giacomo CIRULLI – Vescovo di Sessa Aurunca, prof. Nicola BUSINO – Università della Campania L. Vanvitelli, prof.ssa Silvana EPISCOPO – Università della Campania L. Vanvitelli, don Roberto GUTTORIELLO – Vicario Generale Diocesi Sessa Aurunca, prof. Domenico PROIETTI – Università della Campania L. Vanvitelli che saranno protagonisti nel convegno che si terrà alle Ore 10.00 presso il Salone dei Quadri del Palazzo di Città.

La manifestazione, tuttavia, non sarà caratterizzata soltanto dall’importante convegno. La stessa, infatti, si protrarrà fino alle 13.30 con la visita al Museo Diocesano di Sessa Aurunca – Ore 12.30 e con il pranzo libero presso il Ristorante “Ai Cappuccini” – Ore 13.30.

La manifestazione – come si legge sulla pagina ufficiale del Touring Club Italiano– intende proseguire il percorso di conoscenza e valorizzazione dell’eredità linguistico-culturale e storico-archeologica del territorio sessano iniziata nel 2018-2020 con la collocazione (a Sessa e a S. Maria Valogno) di epigrafi celebrative del Placito sessano (marzo 963).

Con la partecipazione di autori di contributi e iniziative di ricerca sulla archeologia paleocristiana e altomedievale nel Territorio Aurunco saranno presentati i risultati delle ricerche archeologiche condotte sulla storia del complesso paleocristiano di S. Casto a Sessa e sulla chiesa di S. Nicola in Lauriana presso San Castrese (Sessa Aurunca). Della vivace storia culturale sessana tra Umanesimo e Rinascimento saranno illustrate le figure e le opere dell’umanista Antonio Calcidio (o Calcillo), compilatore, tra l’altro, di un ampio Lexicon, uno dei primi vocabolari moderni di latino, e di Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa, diplomatico e umanista, autore di scritti sull’etica di Aristotele e dedicatario del Galateo di mons. Giovanni Della Casa.

Le formule testimoniali in volgare del Placito di Sessa Aurunca (marzo 963, giudice Maraldo) e quelle degli altri tre Placiti o Giudicati Cassinesi (perché conservati nell’archivio dell’Abbazia di Montecassino e relativi a cause circa il possesso di terreni da essa rivendicati: il Placito di Capua, marzo 960, il Memoratorio e il Placito di Teano, luglio e ottobre 963) sono le prime attestazioni di un volgare italiano consapevolmente introdotto in contesti documentari latini e si collocano all’interno di una tradizione giuridica del Principato di Capua culminata in figure di altissimi funzionari e scrittori quali Pier delle Vigne e Taddeo da Sessa e che preannuncia, in anticipo di almeno duecento anni, l’affermazione del volgare nell’uso scritto.

Su questo fertile retroterra si innestò la vivace fioritura, a Sessa, della cultura umanistico-rinascimentale. Per il Quattrocento va ricordata la rilevantissima figura dell’umanista Antonio Calcidio (o Calcillo), grammatico e poeta, maestro dell’umanista e filologo Giuniano Maio e del filosofo sessano Agostino Nifo, ma soprattutto compilatore di un ampio Lexicon, uno dei primi vocabolari moderni di latino. Nel Cinquecento, accanto al citato Agostino Nifo, si segnala Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa, diplomatico, poeta e scrittore (autore di raccolte di sermoni e di studi sull’Etica di Aristotele), oltre che ispiratore e dedicatario del Galateo di mons. Giovanni Della Casa (nel titolo viene ripreso, in forma latineggiante, il nome proprio del dedicatario).

A questa tradizione giuridica e letteraria corrisponde un’interrotta continuità di insediamenti e luoghi di culto paleocristiani e altomedievali, collegati a figure martiri e vescovi, tra cui: s. Casto, vescovo di Suessa, martirizzato secondo la tradizione durante la persecuzione di Diocleziano; e s. Castrese (o Castrense), vescovo di Volturnum, sfuggito alla persecuzione vandalica in Africa nel V secolo. Lo scavo della necropoli individuata a ridosso della chiesa di s. Casto a Sessa Aurunca ha evidenziato le tracce dell’esistenza di una memoria tardoantica, nonché di una lunga continuità cultuale che raggiunge il pieno medioevo. Più di recente, le ricerche avviate nella frazione di San Castrese nel Comune di Sessa si sono concentrate sull’edificio medievale noto come s. Nicola in Lauriana, nucleo religioso di un vasto possedimento fondiario dell’abbazia di Montecassino, situato nel settore orientale del suburbio sessano”.

Tutti gli ulteriori dettagli, contatti, informazioni per partecipazioni e/o costi, si possono trovare al seguente link: https://www.touringclub.it/evento/sessa-aurunca-ce-beni-archeologici-e-cultura-umanistica-nel-territorio-aurunco